FRATTINA
Il nome di Frattina deriva dal latino "Fracta", ossia "tagliata", e ciò starebbe a significare evidentemente un luogo disboscato d recente così come doveva presentarsi il posto in origine. Il feudo di Frattina fu affidato alla potente famiglia di vassalli, il cui capostipite fu Marzutto, investito della giurisdizione nel 986. Tale investitura venne rinnovata dal Patriarca di Aquileia nel 1025.

Alcuni storici sostengono che i nobili di Frattina insieme a quelli di Panigai derivino direttamente dagli Squarra di Portogruaro, signori del castello di Fratta. Tenuti sempre in grande considerazione dai patriarchi aquileiesi per la loro fedeltà, dal 1282 in poi ininterrottamente fecero parte del Parlamento della Patria Friulana e grazie a loro la località di Frattina ebbe un'importanza strategica fondamentale nell'ambito difensivo del Friuli.La nobile famiglia dovette risiedere stabilmente sul posto a partire dal 1200 e dunque a quest'epoca va fatta risalire anche la costruzione del castello, poi distrutto all'inizio del '400 nel corso delle lotte tra il Patriarcato e la Serenisssima. In seguito venne ricostruito e resistette alle incursioni dei turchi, ma successivamente, nel corso del tempo, i mancati interventi di manutenzionedovettero portare la struttura ad un progressivo deterioramento, tanto che poi al suo posto venne costruita una villa che nel 1917 andò a sua volta distrutta, insieme al ricchissimo archivio che vi era custodito.
Nel medesimo luogo, accanto ad alcuni rustici, ne sorge un'altra di proprietà del conte Enzo Marzutto della Frattina, alla cui famiglia appartiene anche la grande villa settecentesca con la torre rossa, che si situa alla sinistra del percorso verso Motta.Villa Maldifassi
Di fronte al luogo dove sorgeva l'antico castello si trova il lascito della contessa Giulia Maldifassi, ora sede della Parrocchia di Frattina. Il lascito comprende, oltre al suo podere, la villa settecentesca e la chiesetta di S. Nicolò, sorta sul posto dove si trovava l'antica cappella dei feudatari.
Essa poggia su un basamento del '300, ma l'edificio nel corso dei secoli è stato più volte rimaneggiato. All'interno sul pavimento poggia la grande lapide tombale della famiglia Frattina. Un'altra cappella ancora era proprietà di questi nobili, i quali la fecero erigere molto probabilmente verso la fine del '500 sul confine con Annone Veneto. Si tratta della chiesetta di S. Fosca, di cui non rimane più traccia ma dalla quale la via che di lì attraversa prende il nome.
Beata Vergine della SaluteDel '700 è inoltre la graziosa chiesetta della Madonna della Salute, col suo piccolo campanile dai merli ghibellini, costruita forse su un nucleo del '600. Si tramanda che il piccolo santuario sia stato eretto dopo la grande pestilenza che colpì tutto il Nord-Italia nel 1630, in onore della Madonna come adempimento al voto vincolato alla cessazione dell'epidemia, allo stesso modo dei veneziani.
L'opera fu portata a termine tra il 1634 e il 1639 e, in seguito a generale atto di contrizione dei parrocchiani, venne istituita una festa quinquennale tuttora celebrata e chiamata "Gran Perdon". In tale occasione viene portata in corteo processionale l'imponente statua della Madonna custodita nel tempietto, all'interno del quale è inoltre conservato l'originale altare ligneo del '600 intagliato da Gerolamo Comuzzo.